sabato 27 dicembre 2014

Struffoli


Quest'anno per vari motivi il Natale in cucina non è arrivato. Non ci sono i panettoni in lievitazione, non c'è nessun pandoro, non ci sono croccantini ...ma almeno gli struffoli li ho preparati.
Non possono mancare sulle tavole dei napoletani. Soprattutto a Capodanno è usanza mangiare queste palline fritte e avvolte da un velo di miele; la nonna diceva che portano ricchezza, in effetti somigliano a delle pepite d'oro.  E' stato sempre il mio dolce preferito delle feste natalizie, adoravo mangiarlo con le dita e pallina dopo pallina non potevo fare a meno di leccarmi le dita.

Questa ricetta proviene dal mio primo ricettario, Pasticceria Napoletana, avevo 15 anni e negli anni ho modificato la ricetta secondo i miei gusti.  


Ricetta

800 gr farina debole
100 gr zucchero
un bicchierino di anice
50 gr di burro
un limone
un pizzico di bicarbonato
6 uova tg xl

Confettini: diovoletti, anicini, confetti argentati
Frutta candita: cedro, scorza di arancia e altro
500 gr di miele
3 cucchiai di zucchero


Farina a fontana su un piano di lavoro, al centro versarvi le uova, lo zucchero, il bicarbonato, l'anice, il burro a pezzi, la buccia di limone grattugiato. Impastare bene e mettere l'impasto a riposare almeno mezz'ora coperto con pellicola.

Dividere in pezzi e formare dei filoncini, tagliare in tanti piccoli pezzi, come per gli gnocchi.
Friggere in olio profondo. In cottura diventano delle palline dorate. Colare su carta assorbente.

Una volta terminata la frittura di tutti i pezzetti sciogliere 3 cucchiai di zucchero in un tegame capiente, unire gli struffoli e il miele. Girare bene per avvolgere ogni struffolo di uno strato sottile di miele. Infine versare sul piatto di portata, decorare con i confettini e la frutta candita.
Si conservano anche più di due settimane.  


martedì 16 dicembre 2014

Ciambellone soffice


Sono passati otto anni dall'ultimo ciambellone. Questa ricetta era rimasta impressa nella mente per la sua sofficità e semplicità di esecuzione. A colazione una fetta di torta di mela, di crostata o di ciambellone è sempre cosa gradita. 
Stamane anche il piccolo di casa ha apprezzato, è una gioia vederlo spezzare in piccoli bocconi con la sua forchettina colorata e sentirlo dire: "Mamma è boia", poi per le briciole sul pavimento ci ha pensato il cane - aspirapolvere. 
Insomma ne vale la pena preparare questo cimabellone perché di sicuro non restano nemmeno le briciole.


Ciambellone soffice
(di Adelaide Melles)

Ingredienti
250gr. di zucchero
250 gr. di farina
3 uova
130 gr. di olio di semi o di oliva
130 gr. di acqua
una bustina di lievito chimico
buccia di arancia o vaniglia
un cucchiaio di cacao amaro in polvere



In planetaria, o con un frullino o una frusta a mano, montare le uova con lo zucchero fino a farle diventare spumose. Aggiungere l'olio, l'acqua, la farina setacciata con il lievito e la scorza grattugiata dell'arancia o la vaniglia.
Imburrare ed infarinare uno stampo a ciambella, del diametro 22 cm, versarvi metà del composto. Nel rimanente composto mettere un cucchiaio di cacao amaro, mescolare bene e versare nello stampo sul composto bianco. 
Con un coltello fare dei cerchi per far venire l'effetto marmorizzato. 
Cuocere in forno caldo a 180 °C per circa 40 minuti. 



sabato 29 novembre 2014

Riso e verza



Il riso e verza era un piatto che odiavo da bambina. Mi ricorda gli anni delle elementari, quando a pranzo cucinava la nonna; fortunatamente il piacere di stare con tutte le zie superava il dispiacere di ingurgitate alcune pietanze della nonna.
Dopo tanti anni mi sono decisa a cucinarlo questo odiato ortaggio.
Allora ho acquistato due verze piccole dal contadino di fiducia ed ho elaborato un piatto classico cercando di farmelo piacere. Devo dire che il risultato finale è stato positivo e ieri ho acquistato un'altra verza per rifarlo in settimana.
Ho superato questo brutto ricordo di infanzia culinario.

Ingredienti
da una ricetta dello chef Cannavacciuolo
(per quattro persone)


200 gr. di riso Carnaroli,
600 gr. di verza, 
80 ml. di brodo vegetale, 
80 gr. di carota, 
1/2 cipolla, 
80 gr. di parmigiano reggiano, 
30 ml. di vino bianco, 
50 ml. di olio extravergine di oliva, 
100 gr di guanciale 
pepe nero 
sale quanto basta


Soffriggere in metà dell’olio la cipolla tritata, le carote tagliate a brunoise. Aggiungere la verza tagliata piccola. Salare e cuocere il tutto per quindici minuti. Aggiungere quindi il riso sfumandolo con il vino. Evaporato quest’ultimo, bagnare il riso con il brodo vegetale caldo. Mescolare e cuocete per quindici minuti. 

Tagliare il guanciale, farlo tostare in una padella antiaderente finche non sarà croccante. Metterlo su carta assorbente per eliminare il grasso in eccesso.

Cotto il riso al dente, spegnete il fuoco e mantecare con parmigiano e olio d’oliva regolando di sale. 
A fine cottura ho impiattato il riso e verza sistemato il guanciale croccante e spolverato di pepe fresco.

sabato 15 novembre 2014

Quiche gruyére e carciofi


Terzo contest organizzato da Formaggi Svizzeri e da Teresa di Peperoni e Patate.
Quest'anno si richiede di preparare le  ricette del cuore utilizzando due formaggi svizzeri: l' Emmentaler DOP e Le Gruyère DOP. 
La differenza sia visiva che gustativa tra i 2 formaggi: 
Le Gruyère DOP ha un profumo più intenso, gusto deciso, pasta color giallo pallido e non presenta buchi;
Emmentaler DOP sapore e profumo più delicato, pasta con i caratteristici buchi che lo rendono famoso nel mondo.

In occasione di questo contest ho pensato ad una torta rustica che preparavo da ragazzina per mamma, quindi è una ricetta del cuore mia e della mamma. 
Erano i primi approcci con la cucina salata, da bambina ho iniziato con i dolci poi pian piano sono passata ai rustici per poi cimentarmi con tutto il resto. Questa ricetta l'avevo appuntata su un vecchio diario ma oramai è impressa nella mente e anche se passano anni la ricordo benissimo senza necessità di sfogliare i vecchi appunti.
In origine utilizzavo provola fresca ma per il contest l'ho sostituita con la Gruyère.
E' semplicissima ma molto gustosa.


Ricetta

Un rotolo di pasta brisée (oppure prepare la pasta con un mixer o una planetaria)
4 uova
400 ml di latte
200 gr di gruyère
sale
pepe
3 carciofi

Pulire, mondare e tagliare i carciofi in due. Metterli in acqua e limone.
Cuocerli in acqua in ebollizione, controllare la cottura con una forchetta. Appena sono teneri colare i carciofi e mettere da parte.
In una terrina battere le uova con una forchetta, unire il latte, il sale e il pepe.
Tagliare il formaggio a pezzi.
Stendere la pasta brisée in una teglia di 26 cm di diametro rivestita di carta da forno, sistemare i carciofi, versare il contenuto della terrina ed infine il formaggio in tutti gli spazi.
Cuocere in forno a 200°C per circa 40 minuti sistemando la teglia nella parte bassa del forno.
Controllare che sia ben cotto il fondo della quiche.
Servire appena tiepido.




Treccia brioche ripiena di Emmentaler e noci


Terzo contest organizzato da Formaggi Svizzeri e da Teresa di Peperoni e Patate.
Quest'anno si richiede di preparare le  ricette del cuore utilizzando due formaggi svizzeri: l' Emmentaler DOP e Le Gruyère DOP. 

La seconda ricetta del cuore pensata per questo contest è una brioche salata.
I primi lievitati...quanti ricordi. Il marito stasera dopo l'assaggio mi ha detto: quanti anni sono passati, perché non mi prepari più queste brioche.  Ho sorriso dolcemente senza commentare.
Anche se il ripieno era diverso l'ha riconosciuta dopo tutto questo tempo.

Ricetta

300 gr farina manitoba
250 gr farina 00
100 gr strutto
250 ml di latte intero
2 uova medie
15 gr di sale
10 gr di lievito di birra
2 cucchiaini di zucchero

Per farcire

20 noci
200 gr di emmentaler

Per l'impasto si può utilizzare la planetaria, il bimby o le mani.

Io ho utilizzato il bimby proprio come facevo anni fa quando non ero esperta di impasti e lievitati.
Nel boccale  ho inserito il latte, lo strutto, lo zucchero, il lievito, le uova, 30 sec vel.5 temp. 40°C
Poi ho aggiunto la farina ed infine il sale, 30 sec vel. 5 poi 1 minuto e mezzo vel. spiga.
Ho lasciato lievitare nel boccale per circa due ore, poi ho diviso l'impasto in tre pezzi, stesi e farciti con noci sgusciate e il formaggio emmentaler. Ho chiuso bene i tre filoncini e li ho intrecciati. Ho sistemato la traccia su una teglia, ho pennellato con un pò di latte e cosparso con il sesamo ( facoltativo).
Ho  lasciato lievitare la treccia un'altra ora poi ho infornato a 180°C per 30 minuti forno statico ripiano intermedio.


interno



sabato 13 settembre 2014

La genovese della suocera



La regina della gastronomia partenopea

La scorsa domenica mi sono impegnata per la realizzazione di un grande classico della cucina napoletana: la Genovese.
Sulle origine di questo piatto ci sono tante storie ....



"Sui vecchi testi di cucina napoletana sono diverse le ipotesi sull'origine del nome, la più accreditata la fa risalire ad alcune osterie nell'area del porto di Napoli (zona Santa Lucia) nel periodo aragonese (XV secolo), gestite da cuochi provenienti da Genova che erano soliti cucinare la carne in modo da ricavarne una salsa per condire la pasta (ancora oggi esiste a Genova un modo di cucinare la carne tagliata a grossi pezzi insieme a carota, sedano e cipolla detta "u Tuccu").

Nei ricettari della corte borbonica (Corradi, Cavalcanti) col termine genovese veniva indicata una salsa più semplice e che quindi, presumibilmente, solo nella seconda metà dell'Ottocento la ricetta abbia assunto la sua versione attuale.

Altre fonti storiche fanno risalire la ricetta ai marinai della "Superba" che sbarcavano a Napoli nel XVIII secolo portando con sé anche le loro abitudini alimentari"


E pensare che da ragazzina odiavo il solo pensiero di questa salsa. Quando sentivo l'odore in casa mi nauseava. La mangiavo per non fare storie con mamma'.
Invece da quando sono incinta la penso spesso, questa seconda gravidanza mi ha fatto conoscere le famose "voglie" e quando posso mi accontento da sola cucinandomi quello che penso di giorno o sogno di notte.

Ingredienti

1 kg di cipolle ramate, possibilmente di Montoro
500 gr di muscolo di stinco di bovino
una costa di sedano (il cuore)
due carote medie
olio evo  6 cucchiai 
6 pomodorini 
1/2 bicchiere di vino bianco
sale q.b.

Tagliare il sedano  e le carote a pezzi piccoli.
Affettare finemente le cipolle.
Tagliare i pomodorini in due.
In una pentola larga unire tutti gli ingredienti eccetto il vino e il sale.
Mia suocera rispetto alle ricette lette in giro non fa rosolare la carne e il vino bianco lo aggiunge mezz'ora prima di fine cottura.
La fiamma deve essere bassa e bisogna girare spesso tenendo il coperchio chiuso, non si aggiunge acqua, la suocera è stata categorica anche su questo. 
Dopo 2 ore e mezza aggiungere il vino e far sfumare bene, infine salare la salsa.
Completare la cottura e spegnere.
Condire la pasta con la salsa, io ho utilizzato ziti napoletani spezzati a mano come da tradizione. Spolverare con parmigiano o pecorino. 
Poi la carne si serve come secondo, l'ho accompagnata con purè di patate.


Inizio cottura

Dopo un'ora e mezza di cottura
A fine cottura dopo tre ore



Ziti spezzati


secondo con contorno di purè di patate

mercoledì 27 agosto 2014

PEPERONE IMBOTTITO DELLA NONNA ANNA


In estate questi peperoni imbottiti non mancano mai a casa dei miei suoceri, ma l'opera  oramai viene realizzata solo una volta. 
Avendo saputo che la suocera li aveva già preparati, non potevo non assaggiarli quest'anno e così al ritorno dalle ferie mi sono messa all'opera. Ho chiesto alla suocera la ricetta passo passo, e dopo due ore il risultato era in bella mostra nella mia cucina.
All'assaggio il peperone è stato apprezzato dal marito, suocero e suocera. Soddisfatta, decido di scrivere un post.

La storia:
"Il bisnonno cuoco presso Renzo e Lucia a Napoli portò questa ricetta a casa e la figlia Anna la modificò secondo il gusto del marito. Poi è stata tramandata a mia suocera Annamaria ed ora alla nuora, io.  
Non potendo tenerla custodita, sarebbe stata un'ingiustizia, la condivido sul web perché questa ricetta di famiglia  non può andar persa.


Ricetta
per quattro persone

4 peperoni di media grandezza (io preferisco i gialli)
1 kg di melanzane viola tipo lungo
15/20 olive nere di gaeta
una manciata di capperi
olio per friggere
pangrattato
olio evo 
sale

Per prima cosa arrostire i peperoni. dopo averli lavati ed asciugati bene. 
(La suocera consiglia il vecchio metodo della fiamma del piano cottura, la polpa resta soda).
Quando la pelle sarà tutta nera, inserirli in un sacchetto di plastica che faciliterà la pulizia.
Una volta freddi pulire i peperoni dalla pelle, poi togliere la parte superiore delicatamente e pulire l'interno dai semi. Mettere da parte.

Tagliare le melanzane a tocchetti, metterli in acqua e sale per eliminare il gusto amaro.
Strizzare bene e friggere in olio caldo. Mettere da parte

In una padella pulita, unire le melanzane, i capperi, le olive snocciolate. Fiamma viva per pochi minuti e salare quanto basta.

Con questa farcia riempire i peperoni, oliare una teglia con olio extravergine e sistemare i peperoni farciti. Spolverare con abbondante pangrattato, versare un filo di olio in superficie.
In forno per 30 minuti a 180°.
Si possono mangiare sia tiepidi che freddi. 






giovedì 7 agosto 2014

Fettuccelle con crema di asparagi e primosale


In ritardo pubblico questa ricetta.
L'avevo salvata in bozza per poi dimenticarmi di cliccare il tasto pubblica. 
E' proprio vero che con gli anni e con un figlio ho perso la memoria. Dimentico tutto, mi appunto le cose da fare, scrivo post-it ovunque, metto sveglie sul pc per le cose da fare in ufficio. Dovrò mettere anche post-it per il blog?
Questa ricetta nasce dopo aver visto una puntata di cucine da incubo italia, quindi è una libera interpretazione di una ricetta dello chef Cannavacciuolo.
Al marito e alla consorte è piaciuto molto; fresco, cremoso, saporito.
Lo appunto per ricordamelo per la prossima stagione degli asparagi.


Ingredienti
per due persone

mezzo mazzo di asparagi
una patata media
1/2 scalogno
brodo vegetale
140 gr di fettucelle o altro formato di pasta
parmigiano
primosale
sale
pepe

Pulire e mondare gli asparagi, separando le punte dal resto del gambo che andrà tagliato a pezzi.
Sbollentare in acqua salata i gambi  e la patata tagliata a tocchetti, poi versare in un mixer, frullare aggiungendo un pò di brodo o semplice acqua calda e a filo un pò di olio. Passare al setaccio per avere una salsa fluida e liscia.
In una padella, olio e scalogno, poi saltare le punte degli asparagi e portarle a cottura aggiungendo un pò di brodo se occorre. Lasciarle comunque al dente e metterle da parte.
Cuocere la pasta, saltarla nella padella dove sono state cotte le punte, versare un pò di acqua di cottura. Spegnere, cospargere di parmigiano e saltare.
Impiattare, versare la salsa, grattare un pò di primosale, sistemare le punte tenute da parte. Una spolverata di pepe macinato fresco e servire subito.



mercoledì 6 agosto 2014

Festa 2° compleanno del piccolo di casa

Quest'anno per il piccolo di casa la festa a tema: Jake e i pirati dei caraibi
E' stato molto impegnativo ma vederlo così felice mi ha ripagato di tanta fatica.
Il papà si è occupato dei gadget per i piccoli invitati: spade, cappelli di pirati e piratesse, occhielli.
Io ho curato il buffet dei piccoli, degli adulti e gli addobbi in tema.


Buffet dei bambini



Un piccolo elenco di alcune ricette preparate.
Le scrivo qui sul blog per ricordarmele per il futuro. Ogni anno stampo e cestino e poi devo rimettermi a cercare su internet le ricette già testate. Quindi questo post sarà un mio memo personale.

Minihot-dog

http://ilcucchiainodimilu.blogspot.it/

500 gr di farina 0
200 gr di acqua a temperatura ambiente
12 gr di lievito di birra
80 gr di olio evo
7 gr di sale
50 gr di zucchero
latte per spennellare

In planetaria
Sciogliere il lievito nell'acqua insieme allo zucchero, aggiungere la farina con la spolverata di sale e l'olio ,azionare il gancio e impastare, dovrà venir fuori un impasto liscio e morbido,che non si attacca alle mani e che si stacca dalle pareti della ciotola. Lasciar lievitare per circa due ore in un luogo fresco e asciutto (io lo lascio nel contenitore dell'impastatrice), finché non sarà raddoppiato. Riprendete l'impasto e tagliate dei pezzetti di circa 50 gr l'uno che stenderete e arrotolerete.
Porre i panini così ottenuti in una teglia rivestita da carta forno,distanziandoli tra loro,considerate che dovranno lievitare ancora; spennellare con pochissimo latte, coprire con pellicola e rimettere nel forno spento per altre 2 ore (se l'ambiente non è freddo anche 1 ora e 1/2 andrà benissimo!) . Ora tirare fuori la teglia senza strapazzarla troppo,accendere il forno a 180° e quando sarà pronto infornare i panini per circa 25 minuti o finché non saranno ben dorati in superficie.
Una volta freddi abbatterli oppure farcirli con wurstel e salse.



Pizzette e Panini per hamburger
Pasta da rosticceria di Rò


500 gr farina 00
500 gr farina manitoba
40 gr lievito di birra
70 gr zucchero
30 gr sale
100 gr strutto
400, 430 gr acqua (dipende dall'umidità)


Ho fatto doppia dose per ottenere tre teglie di pizzette e due teglie di panini.
Si impasta in planetaria e si fa lievitare per almeno un'ora.
Inserire in planetaria il lievito una parte di acqua e lo zucchero, usare la foglia.
Aggiungere le farine setacciate, lo strutto, il resto dell'acqua e il sale.
Far lievitare per circa due ore coprendo con pellicola.
Stendere l'impasto con il matterello e coppare le pizzette, sistemare i cerchi sulle teglie rivestite di carta da forno. Lasciar lievitare coperte con pellicola per ancora un'ora.
Condire le pizzette con pomodori pelati, olio, sale e fiordilatte.
In forno caldo per 10/15 minuti a 180°.


Minihamburger
Con gli avanzi dei ritagli formare delle palline di 30 gr e si sistemarle su una teglia. Si mettono a lievitare in luogo caldo fino al raddoppio, coperti con pellicola .
In forno caldo per 10/15 minuti a 180° .

Farcitura dei panini:
Formare gli hamburger di carne con un coppapasta più piccolo del diametro del panino.
Cuocere in padella.
Condire ogni panino a piacere, con sottilette, maionese, ketchup, insalata...

Buffet dei dolci


Dobloni d'oro

Per la frolla sablée alla vaniglia
da Balocchi di G. Aresu

225 g di farina debole
150 g di burro
75 g di zucchero al velo
25 g di uova intere
mezza bacca di vaniglia
un pizzico di sale


Setacciare la farina.
In planetaria con il gancio foglia:
Impastare il burro con lo zucchero al velo, unire l'uovo al quale sia stato aggiunto il sale. Profumare la frolla con la polpa della bacca di vaniglia. Aggiungere la farina e impastare il tempo necessario ad ottenere un buon amalgama. Abbassare la pasta, coprire con carta da forno e far riposare in frigo un paio d'ore.
Trascorso il tempo indicato, spolverizzare leggermente il piano di lavoro e stendere la frolla ad uno spessore di 1/2 cm. Coppare con coppapasta dal bordo liscio. Far raffreddare i biscotti in frigo per circa 30 minuti.
Infornare a 160°C fino a completa colorazione. regolarsi su un tempo di 20 minuti.
Farli raffreddare poi decorarli con la pasta di zucchero.



Cupcakes

da Fairy Cupcakes Di Nigella

125gr di burro molto morbido
125gr di zucchero semolato
2 uova grandi
125gr di farina autolievitante (io consiglio di usarla, però, per chi non la trovasse e dovesse usare la farina normale, agli ingredienti si devono aggiungere mezzo cucchiaino di bicarbonato di soda e due cucchiaini di lievito)
mezzo cucchiaino di estratto di vaniglia
2-3 cucchiai di latte

preriscaldare il forno a 200°


Procedimento per l'impasto:
mettere tutti gli ingredienti, tranne il latte, in un robot da cucina e far girare finché non diventa cremoso.
A questo punto aggiungere il latte gradualmente, senza fermare il robot.
Il composto sarà sufficiente per dodici stampi da muffins, che più o meno andranno riempiti fino a metà.
Infornare per 15-20 minuti a 200°, lasciarli freddare completamente su una grata.
Poi abbattere oppure decorarli con il frosting o la namelaka.


Per la Namelaka al cioccolato fondente
( estratta da L'Encyclopédie du Chocolat)


125 g di cioccolato al 70%
2.5 g di gelatina in fogli da 2 g
100 g di latte fresco intero
5 g di sciroppo di glucosio
200 g di panna fresca



Far fondere il cioccolato nel micro-onde fino alla T di 50°C. Far idratare la gelatina in acqua fredda, strizzarla e tamponarla tra due fogli di carta da cucina. Far bollire il latte insieme al glucosio e aggiungere la gelatina. Rimescolare, filtrare e versare sul cioccolato fuso in tre volte, in modo da realizzare una emulsione leggera e brillante. Far maturare in frigo per tutta la notte. L'indomani, montare la crema a spuma con le fruste.





Cake-pops bianchi
Mudcake al cioccolato bianco
ricetta di Toni de "Le Torte di Toni"

250g burro
250g cioccolato bianco
200ml acqua
300g zucchero
330 gr di farina
1 bustina di lievito
2 uova

Inoltre per la glassa:
300 gr di cioccolato bianco

Imburrare la tortiera (diametro 24cm) e ricoprirla con carta da forno.
Accendere il forno a 160° statico.
Far sciogliere il burro, il cioccolato, lo zucchero e l'acqua in una pentola ma non far bollire e lasciare raffreddare per 10 minuti.
Versare il tutto nel robot da cucina ed aggiungere le farine setacciate e le uova (uno alla volta).
Infornare a 160 ° per circa un'ora (prova stuzzicadente).

Quando la vostra mud cake si sarà completamente raffreddata, sbriciolatela in una ciotola ed unite, un po’ alla volta, qualche cucchiaio di mascarpone. Per 200 g di torta aggiungerete 2/3 cucchiai . Impastate il composto ottenuto con le mani finchè non otterrete una consistenza omogenea e compatta.
Iniziate a fare delle palline e riponetele su di un piano. Sciogliete a bagno maria il cioccolato e intingente la punta di uno stecco, inserendolo immediatamente all’interno della vostra pallina e così via fino al termine dell’impasto.
Riponete le palline “steccate” nel frigo per almeno un'ora. Dopo aver mantenuto il cioccolato a temperatura prendere dal freezer le palline, ad una ad una immergetele completamente all’interno del cioccolato, sollevandole fatele roteare e, con un piccolo movimento oscillatorio, fate cadere il cioccolato in eccesso.
Ora potete riporre i vostri cake pops a testa in giù o per vostra comodità infilateli in una base di polistirolo.
Infine decorate gli stecchi.
Io li ho decorati sempre in tema con la festa, bandierine pirata.


Inoltre ho preratao anche altre cose:
Minidonuts glassati (un preparato acquistato già pronto all'uso in cialdiera)
Danubio mix di Luca
Contorni, scapece di zucchine, melanzane a funghetto
Pasta fredda, pomodorini, pesto e bocconcini
Tramezzini mayonese, cotto e sottiletta


Torta  fragoline, crema chantilly e bagna al limoncello
La parte superiore era in polistirolo rivestito di pasta di zucchero con vari decori in tema (mappa del tesoro, Jake, il numero 2, soggetti marini, piccole monete)

gadget per gli invitati

Bustine popcorn


martedì 20 maggio 2014

Confettura di fragole con metodo Ferber


 Domenica dopo un pranzo ad Eccellenze Campane, ho fatto un giro al market e soffermandomi al banco di Terra Orti sono stata rapita dal profumo delle fragole.
Ne ho preso tre confezioni, due per la confettura e una per la cena. Sono troppo golosa di questo frutto per resistergli.
Di sera, dopo il giretto sul lungomare con il piccolo figlio corridore e il papà affannato, mi sono messa subito all'opera.  1° step: macerazione.
Questa volta per la confettura ho voluto provare il metodo di C. Ferber, ma utilizzando la mia ricetta, preferisco le mie dosi con meno zucchero e più frutta.
Rispetto al metodo classico si sporcano più pentole e contenitori ma consiglio di provare anche questo metodo di preparazione della confettura. 
Stamane all'assaggio devo confermare che il sapore della frutta è più intenso e il colore è più brillante.  Il metodo di cottura veloce preserva sia il colore che la consistenza dei frutti.


Ricetta

700 gr Fragole (al netto degli scarti)
300 g Zucchero
succo di 1/2 limone piccolo

1° giorno (sera)
Lavare velocemente le fragole, metterle sopra un telo, tagliarle a metà e metterle in una capiente ciotola. 
Aggiungere lo zucchero, il succo del limone e mescolare. 
Coprire e mettere in frigo per almeno 8 ore.

2° giorno (mattina)
Versare il contenuto della ciotola in una pentola, portare ad ebollizione mescolando delicatamente.
Versare nuovamente nella ciotola, far raffreddare, coprire e far riposrae nuovamente in frigo per altre 8 ore.

2° giorno (sera)
Sterilizzare i barattoli ed i coperchi facendoli bollire in acqua per qualche minuto, prelevare con una pinza da cucina e poggiarli capovolti su un canovaccio pulito.
Prima di versare la confettura controllare che siano ben asciutti.
Io utilizzo i barattoli della bormioli con coperchi sempre nuovi.

Travasare il composto in un colino, versare il succo in una pentola e le fragole in attesa nel colino.
Portare ad ebollizione il succo a fiamma alta e cuocere finché non si raggiungono i 105°C, quasi 20 minuti. Schiumare ogni tanto.
A questo punto, aggiungere la frutta, riportare ad ebollizione sempre a fiamma alta  per circa 5 minuti mescolando sempre. Schiumare ogni tanto.
Controllare la gelificazione con la classica prova piattino oppure misurando la temperatura, a 105°C  la marmellata è pronta.
Invasare nei barattoli sterilizzati, utilizzando un imbuto adatto, e tappare immediatamente.
Capovolgere per formare il sottovuoto e rigirare quando saranno freddi.

Ultima cottura - controllo della temperatura

post sterilizzazione

Frutti  quasi integri 


sabato 26 aprile 2014

Confettura di pere Conference


In  inverno questa confettura ha accompagnato le fette biscottate o il pane tostato per le nostre colazioni.
In attesa di fragole di maggio o di albicocche di giugno non potevamo restare senza confetture in dispensa. 
Dopo averla acquistata da un agriturismo io e il marito ci siamo innamorati di questa confettura.
Subito ho provveduto a sterilizzare barattoli e a tagliare pere. 
Cosa non si fa'  per accontentare il marito. 

Cosa importante: utilizzare pere mature ma comunque ancora sode.
Io ho utilizzato le Conference ma si possono tranquillamente utilizzare altri tipi di pera.
La quantità di zucchero dipende dal gusto soggettivo e dal grado di maturazione del frutto.
Io preferisco usare sempre poco zucchero per le mie confetture, mi piace sentire il sapore della frutta.


Altre varietà  facilmente reperibili sono:

- William rossa.
La polpa di queste due varietà è biancastra, molto succosa, dolce-acidula, con aroma moscato caratteristico.

- Decana.
Il frutto è grosso, rugginoso e la buccia è giallo-verde e liscia, cosparsa di molte piccole lenticelle. La polpa è bianca, succosa, dolce-acidula e aromatica.

- Conference.
Il frutto è di dimensioni medie, la buccia è di colore verde-bronzo (o rugginosa). La polpa è bianco giallastra, molto succosa e poco acidula.


- Abate.
Il frutto è grosso, la buccia è verde-giallastra. La polpa è bianca, molto succosa e zuccherina.


- Kaiser.
Il frutto è grosso e con la buccia rugginosa su sottofondo giallo bronzeo e con numerose lenticelle evidenti. La polpa è bianco giallastra, consistente, appena granulosa, poco succosa se non ha raggiunto un alto grado di maturazione.


Ingredienti
(per due vasetti medi di bormioli quattro stagioni)

700 gr di pere Conference (peso della frutta già pulita)
300 gr zucchero
poche gocce di succo di limone

Per prima cosa pulire le pere pelandole e togliendo il torsolo. Ridurle in pezzi, unire lo zucchero, il limone e mettere a macerare per almeno 8 ore. Girare bene. Lo zucchero si scioglierà durante questo riposo.

Sterilizzare i barattoli di vetro facendo bollire dell'acqua in una pentola capiente, immergerli e tenerli qualche minuto. Con una pinza prelevarli dalla pentola e sistemarli sottosopra su un canovaccio pulito.
Lo stesso va eseguito per i tappi.
E' preferibile utilizzare sempre tappi nuovi, garantiscono un perfetto sottovuoto.

Dopo 8 ore, versare il tutto in un tegame, far cuocere a fiamma media, verso la fine della cottura frullare con un mixer ad immersione. Continuare la cottura finché facendo la prova, un cucchiaino di confettura versato sopra un piatto inclinato, la confettura non cola subito.
In totale quasi 30 minuti di cottura, ma dipende dal grado di maturazione della frutta.
A questo punto la confettura è pronta, versarla nei vasetti sterilizzati e asciutti utilizzando un imbuto per confetture per non sporcare i bordi, tappare e capovolgere i vasetti. Una volta freddi rigirarli .
Controllare se si è formare il sottovuoto e riporli in dispensa.
Con questa dose di zucchero la confettura si conserva al massimo per 4 mesi.









giovedì 24 aprile 2014

Pastiera


Faccio pastiere da quasi 18 anni, ho iniziato presto con questo dolce tipico della Pasqua partenopea.
Da tre anni ho cambiato ricetta, tempo fa' ho pubblicato la mia ricetta, poi mi sono innamorata di quella di Rosaria Rubino. Dosi perfette, giusta umidità e consistenza, frolla plastica. Oramai non la lascio più e per non ricorrere l'anno prossimo ai foglietti volanti la riscrivo qui sul mio blog. 
In ogni famiglia c'è la ricetta tramandata dalla nonna, mamma, suocera, zia. C'è la versione con crema pasticcera e la versione senza canditi, quella con grano frullato; ognuno dice che la sua ricetta è la più buona. 
Non resta che assaggiare e poi scegliere quale ricetta seguire.


Ingredienti
(Da utilizzare la tipica teglia di alluminio con bordi svasati)
Con questa dose 2 teglie da 24 cm

per la pasta frolla:

500 gr.di farina debole (00)
200 gr. di sugna/strutto (se non si trova di ottima qualità o si può utilizzare il burro)
200 gr. di zucchero
3 uova (110 gr.)

per il ripieno:

500 gr. di grano precotto
500 gr. di zucchero
500 gr. di ricotta di pecora (oppure ricotta di bufala)
1 cucchiaio di sugna/strutto
latte q.b.
5 uova intere e tre tuorli (ho utilizzato uova di taglia M ossia medie)
la buccia di 1 limone non trattato
1 bacca di vaniglia
1 pizzico di cannella
100 gr. scorzetta d'arancio, cedro e zucca candita
una fiala di acqua di fior d'arancio (io utilizzo quella di Madma)

Cuocere il grano in una pentola con una quantità di latte tale da coprirlo di un centimetro, con un cucchiaio di sugna, una bacca di vaniglia aperta, un pizzico di sale e la scorza sottile di un limone.
Cuocere a fuoco basso fino a che il grano diventa una crema.

Unire lo zucchero alla ricotta, mescolare e mettere in frigo.

Fare la frolla a mano o in planetaria o in un mixer. Mettere in frigo a riposare per almeno 30 minuti.

Quando il grano è freddo, incorporare alla ricotta uno alla volta le uova e i tuorli, una fiala di acqua di fiori d'arancio, la cannella, i canditi tagliati a cubetti e in ultimo il grano.
Rivestire due tortiere da 22/24 cm con la frolla, tenendo un pò di frolla da parte per le strisce, versare il composto e decorare con strisce di pasta frolla disposte a croce.
Sistemare al teglia nella parte bassa del forno e cuocere a 180° per almeno un'ora.

Prima della cottura

Interno



venerdì 18 aprile 2014

Casatiello dolce




Quest'anno ho deciso di preparare questo dolce di Pasqua per risentire antichi profumi, per fantasticare con la mente...per ritornare indietro nel tempo.

Il Casatiello dolce è un dolce antico, un dolce semplice, di pochi ingredienti e dal profumo familiare.

Mi sono documentata molto e dopo aver letto ho capito dagli ingredienti che questo dolce ha nomi diversi in varie zone della Campania e basso Lazio.
Casatielo dolce nel napoletano, tipico della zona di Monte di Procida.
Pigna nel Casertano e in tutta la Ciociaria.
Palomma a Sant'Agata dei Goti.
Gli ingredienti sono gli stessi: farina, lievito, zucchero, sugna, uova, aromi e la glassa bianca con i confetti colorati, i “diavulilli”.
Ingrediente essenziale è il “criscito”, il lievito madre, che garantisce una lunga conservazione del dolce, anche per più di trenta giorni.
La preparazione del casatiello impegna tre giorni, per dare il tempo al lievito di fare un buon lavoro.
Può essere impreziosito dalle uova sode, come per il casatiello salato.
Un tempo si cuoceva nel forno a legna e si regalava ai parenti.


Ingredienti
teglia bordi alti diametro cm 20  
oppure teglia a ciambella diametro cm 18

rinfreschi Lievito madre:

100 gr lievito madre
220 gr farina forte w330 (110 gr + 110 gr)
110 ml acqua (55 ml + 55 ml)

impasto:

500 g. di farina di forza w330
4 uova
250 g. di zucchero
125 g. di sugna
100 g. di criscito (pasta madre)
150 ml acqua (mezzo bicchiere)
un bicchierino di liquore Strega o anice , cannella, chiodi di garofano 
(io ho utilizzato un estratto di aromi naturali che preparano a Sant'Agata dei Goti (BN), regalo di una mia amica)

decorazione:

4 uova (facoltative)
1 albume d’uovo montato a neve
125 gr zucchero a velo
qualche goccia di limone
confettini “diavulilli” o codette colorate



(Ho utilizzato la planetaria con il gancio K)

1° giorno

pomeriggio
Rinfrescare 100 gr di  Lievito madre, aspettare 4 ore per il raddoppio.
100 gr di Lm, 110 gr di farina di forza, 55 ml di acqua.
Rinfrescare nuovamente, aspettare altre 4 ore per il raddioppo.
100 gr di Lm, 110 gr di farina di forza, 55 ml di acqua.

sera
Prelevare solo il cuore del lievito madre, pesare 100 gr, aggiungere  un uovo, un cucchiaio di farina, preso dal totale di 500 gr,  ed un cucchiaio di zucchero, preso dal totale di 250 gr.
Impastare e lasciar riposare e lievitare per una notte. 


2° giorno

mattina
Ripetere l’operazione, aggiungendo all'impasto cresciuto un uovo, un cucchiaio di farina, preso dal totale di 500 gr, ed un cucchiaio di zucchero, preso dal totale di 250 gr.
Impastare e lasciar riposare e lievitare per lameno 12 ore.

sera
Aggiungere quel che resta della farina e dello zucchero,la sugna, le altre due uova. l'acqua, gli aromi e continuare a lavorare. Ungere con la sugna uno stampo col buco centrale, infarinare e  riempirlo con l’impasto ottenuto.
A questo punto si possono sistemare 4 uova, coprendole con piccole striscette di pasta a croce. Io non lho fatto.
Lasciare il casatiello a riposare e lievitare al caldo sino a che l’impasto non avrà raggiunto il bordo dello stampo. Io l'ho messo in forno riscaldato per 5 minuti a 100°C e poi  spento.

3° giorno

mattina
Infornare a 180°C , in un forno  caldo, per circa un’ora. Fare la prova stecchino per controllare la cottura.
Montare  il bianco d'uovo a neve insieme allo zucchero a velo ed al limone.
Versare sul casatiello, cospargere con i piccoli confettini colorati e mettere in forno ancora tiepido per asciugare la glassa.
Il Dolce è pronto.
Buona Pasqua!
.
 

giovedì 27 febbraio 2014

Mozzarella ripiena di mischiato potente, tonno sottovuoto e zuppetta fredda di pomodorini




Con questa ricetta partecipo al contest "Pasta Bufala e Fantasia! Reinventa la tradizione" organizzato da Le Strade della Mozzarella oramai uno degli eventi più attesi dell'anno
Quest'anno per rendere più accattivante la partecipazione dei foodblogger è stato arricchito il tema del contest:
Interpretare un piatto della tradizione usando delle nuove tecniche di cottura e di preparazione. La protagonista del contest è sempre la Mozzarella di Bufala Campana dop abbinata ad una trafila scelta del Pastificio dei Campi Gragnano.

Io amo i sapori semplici, nella mia cucina gli ingredienti vengono trattati e modificati poco. Quando la materia prima è eccellente basta poco per ottenere un ottimo risultato.
Ho pensato ad una pasta fredda con mozzarella, tonno e pomodorini. In ogni casa d'estate si cucina questo piatto, ho solamente cambiato la forma e la consistenza ed il gioco è riuscito.
Ho utilizzato il microonde per modellare la mozzarella, farcirla con la pasta e fare un passaggio in acqua e ghiaccio. Per questa tecnica mi sono ispirata alla Palla di mozzarella della chef Rosanna Marziale. 


Mozzarella ripiena di mischiato potente, tonno sottovuoto e zuppetta fredda di pomodorini

Ingredienti
per 4 persone

4 mozzarelle da 150 gr ognuna
20 olive verdi denocciolate e tagliate a pezzi
120 gr di pasta mischiato potente di Gragnano
erba cipollina
due fette di tonno fresco alto almeno un dito
olio extra vergine
pomodorini ciliegino
pepe macinato
sale q.b.


Preparazione 

Preparare la zuppetta fredda di pomodorini. 
Fare un piccolo taglio a croce sui pomodorini, tuffarli in acqua in ebollizione per pochi minuti, raccogliere i pomodorini e versarli in recipiente pieno di acqua e ghiaccio. Passare al passaverdura. Condire con sale e mettere da parte.

Sistemare il tonno in un sacchetto per il sottovuoto, versando un filo di olio e un po’ di sale. Chiudere e cuocere a bassa temperatura in acqua a 50° . La cottura al cuore deve essere di 35/40°.
Aprire la busta, prelevare la fetta di tonno e tagliarla a cubetti.  Tenere da parte i succhi che serviranno a condire la pasta.

Cuocere la pasta molto al dente, scolarla e passarla velocemente sotto un getto d'acqua fredda per fermare la cottura. In un recipiente condirla con olio, le olive, una metà del tonno a cubetti e i succhi di cottura.

Porre la mozzarella in un piatto e fondere al microonde a 500watt controllando ogni 30 secondi, serve a manipolarla senza scioglierla. Con le mani appiattirla il più possibile, adagiare il ripieno di pasta, chiudere, stringendo bene verso il centro per formare una palla . Raffreddare subito in un bagno di acqua e ghiaccio. 
Il procedimento va ripetuto per ogni mozzarella.

Al momento di servire, versare la zuppetta fredda di pomodorini, adagiare la palla di mozzarella ripiena al centro, sistemare una parte del tonno tenuta da parte, condire con olio, erba cipollina ed una spolverata di pepe macinato fresco.















sabato 18 gennaio 2014

Panettone milanese - di Leonardo Di Carlo

Quest'anno a gran richiesta ho rifatto il panettone, erano oramai due anni che non mi cimentavo nell'impresa.. Il panettone milanese è un lievitato molto laborosioso, comporta ore di attesa, di lievitazione e ansia sul risultato finale. 
Manipolare la pasta dopo ogni lavorazione in planetaria, pirlare, aspettare la cupola in cottura...beh! Il risultato finale ripaga di tutto l'impegno.
Panettone milanese: miscuglio di piacere, fatica e attesa. 
I lievitati mi provocano sempre emozioni forti ma lui è il Re dei lievitati e per avere un buon risultato e grande soddisfazione devo metterci sempre tutta me stessa.
La ricetta l'ho letta sul blog di  Assunta La Cuoca dentro, le sue foto mi hanno catturata e convinta subito a provare.


Ricetta Panettone - L. Di Carlo
per un panettone da 1 kg


Tre rinfreschi di pasta madre:
primo rinfresco (partire da 100 gr utilizzo per i rinfreschi la farina 00 w330)
dopo 8 ore secondo rinfresco
dopo 8 ore terzo rinfresco
dopo 6 ore primo impasto

Primo impasto 
200 g di farina di forza W370/390 ( Io, farina 00 w400 molino rossetto)
58 g di zucchero
60 g di lievito madre
100 g di acqua
85 di burro morbido (ho utilizzato burro tedesco)
50 g di tuorli

Versare tutta l'acqua, i tuorli e lo zucchero nella ciotola della planetaria, aggiungere il lm spezzettato, con la foglia mescolare per qualche minuto per amalgamare il tutto.
Dopo unire tutta la farina ed far girare fino a che l'impasto non  incomincia a mostrare i primi segni di incordatura arrampicandosi sulla foglia.
A questo punto montare il gancio ed continuare a lavorare l'impasto fino a che l'impasto risulta perfettamente incordato, unire il burro morbido in più riprese, sempre aspettando il suo completo assorbimento prima di unire il successivo.
Mettere l'impasto in una ciotola coperta con pellicola e lasciare lievitare in forno spento con lucetta accesa o comunque a 26 °C.
Dopo 8/10 ore deve triplicare. E' fondamentale per la riuscita della seconda lievitazione.


Secondo impasto 
75 g di farina di forza W370/390 ( Io, farina 00 w400 molino rossetto)
20 g di miele d'acacia
1 bacca di vaniglia
58 g di zucchero
50 g di tuorli
125 di burro morbido (ho utilizzato burro tedesco)
4 g di sale
15 g di acqua
85 di scorza d'arancia candita (ricetta in basso)
150 g di uvetta sultanina

Mettere il primo impasto nella ciotola, unire tutta la farina e mescolare con il gancio fino a che l'impasto non prende corda. 
Preparare a parte un' emulsione con i tuorli, lo zucchero, il miele, i semini di vaniglia e quasi tutta l'acqua. Unire a piccole dosi all'impasto, sempre aspettando il completo assorbimento prima di inserire le quantità successive.
Idratare il sale nell'acqua rimanente e aggiungere con le stesse modalità di prima.
Quando l'impasto risulta perfettamente incordato unire il burro tagliato a cubetti piccoli inserendolo in 3 volte, sempre aspettando il completo assorbimento prima di inserire la dose successiva.
Controllare spesso la temperatura dell'impasto con un termometro, non deve mai superare i 24°C.
(In totale la mia planetaria ha impiegato circa 20 minuti per tutta la lavorazione). 
L'impasto deve risultare ben incordato, staccarsi dalla ciotola e prendendo un pezzo di pasta si deve formare il velo.
Incorporare l'uvetta e la scorza d'arancia e mescolare giusto il tempo di incorporare, ribaltando due volte l'impasto. 
Stendere l'impasto sul piano di lavoro imburrato e lasciare puntare per un'ora. Pirlare il panettone e lasciare puntare per una mezz'ora, poi pirlare ancora e lasciare puntare altri 30 minuti.
Sistemare la palla nello stampo ed ho lasciato che lievitasse in forno spento con lucetta accesa, temperatura a 26° C. (mi aiuto sempre con un termometro)
Inserire nel forno un contenitore con acqua bollente per favorire la lievitazione, attenzione alla temperatura in forno, non deve superare assolutamente i 30°C.
Utilissimo il video che mostra come effettuare la pirlatura, operazione che consentirà di ottenere un Panettone con una cupola di tutto rispetto.
Dopo 6/8 ore lo stampo è pronti per il forno. (l'impasto deve arrivare a 2 dita dal bordo)
Estrarre dal forno e lasciare a temperatura ambiente per circa 1 ora (serve a far asciugare la superficie e facilitare il taglio), praticare un'incisione a croce su entrambi con una lametta o un bisturino, aprire i tagli, scarpare, e spruzzare la superficie con burro fuso e poi ricomporre la calotta.
Infornare in forno caldo a 150/160° per circa 45/50 minuti. Controllare temperatura al cuore 94°C.
Estrarre dal forno e infilzare alla base con 2 grossi spiedi o con 2 ferri da calza.
Capovolgere e lasciar raffreddare per almeno 8 ore, chiudere bene in sacchetti di plastica per alimenti. 
Lievitazione in forno

Asciugatura prima del taglio




SCORZE DI ARANCIA CANDITE
ricetta di Testarda


Ingredienti:
Arance non trattate con scorza spessa,4
Zucchero semolato,500gr
Acqua,600gr
Procedimento:

Lavare bene la frutta e poi asportare prima le due calotte e poi in 4 parti la scorza con tutto il bianco.
Portare ad ebollizione l'acqua in un tegame ed immergere le scorze facendole bollire per 3 minuti.
Ripetere altre due volta.Serve per togliere il gusto amaro.

Preparare lo sciroppo portando ad ebollizione l'acqua con lo zucchero mescolando per farlo sciogliere.
Immergere le scorze nello sciroppo e lasciare sobbollire(coperchiato ma appena scostato)a fuoco molto dolce per tre ore controllando spesso e rivoltando ogni scorzetta.
Non precipitare la cottura alzando la fiamma perche' si rischia di fare caramellizzare le scorzette rendendole inservibili.
Dopo le tre ore saranno traslucide e tenerissime.

Spegnere il fuoco,lasciare che si raffreddino nello sciroppo e poi trasferirle su una gratella o colino a sgocciolare lo sciroppo in eccesso.
Conservarle in una scatoletta a chiusura ermetica.
Anche lo sciroppo avanzato tornera' utile per profumare un dolce,una macedonia o altro e va quindi conservato.

Inoltre: se vi dovesse servire della pasta di arancia non fate che frullare un po' di scorze con un paio di cucchiai di sciroppo avanzato,et voila'! ;)

mercoledì 15 gennaio 2014

Un crostino...un impasto di ricordi


Un crostino...un impasto di ricordi

Questa ricetta è della dolce Blue73 di Cookaround conosciuta la prima volta a Salerno durante un cookincontro in cui lei fece omaggio di deliziosi crostini al sesamo e un pezzo di pasta madre. All'epoca andavo ancora all'università ed ero più libera di organizzare giornate per me stessa con persone con cui condividere la mia passione per la cucina. Quanta emozione nel conoscere le cookine in carne ed ossa, giri nei reparti di caccavelle, risate e chiacchiere su ogni oggetto strano che si presentava ai nostri occhi. Dopo un pranzo insieme, una pausa caffè e un giro sul lungomare arrivò l'ora dei saluti e lo scambio dei doni/ricordo homemade. 
Durante il viaggio di ritorno in bus ripensando alla giornata assaggiai il primo crostino e il giorno dopo iniziò la panificazione di montagne di crostini. 


CROSTINI SALATI

Ingredienti

350 g. farina manitoba oppure una farina forte OO W 330
350 g. pasta madre rinfrescata
130 g. acqua
90 g. olio extravergine di oliva
90 g. semi di sesamo o finocchietto o 2 cucchiai di origano o salvia....ect
1 cucchiaio di zucchero
1 cucchiaino di sale


L'impasto si può preparare a mano o in una planetaria o nel bimby.

In planetaria:

Inserire nel boccale acqua, pasta madre e zucchero, usare la frusta kappa velocità media per 2 minuti o finchè la pasta madre non è ben sciolta
Aprire e aggiungere i semi e l'olio, far andare per 1 minuto a velocità media.
Unire la farina e il sale. Pochi minuti e l'impasto si aggrappa alla frusta.
Lavorare con le mani e formare una palla, far riposare mezz'ora. Tranciare e ricavare 4 filoncini. 
Mettere a lievitare sulla placca forno coprendo con pellicola.
Infornare a 200° per 10-15 minuti
Far raffreddare per bene, anche un giorno intero, poi affettare i filoni in modo obliquo.
Sistemare le fette sulle placche da forno e infornare a 180° funzione ventilato per 5/7 minuti o finché non sono tostate da entrambi i lati.
Far raffreddare bene, poi imbustare.






Ricetta senza pasta madre :


lievitino

235 g. farina
115 g. acqua
10 g. lievito birra


impasto

350 g. manitoba
90 g. olio evo
90 g. semi di sesamo
130 g. acqua
sale
un cucchiaio di zucchero


Fare lievitare il lievitino, poi aggiungere gli altri ingredienti e procedere come da ricetta.
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